Lettera a Cereser per migliorare la democrazia a San Donà di Piave

postinoQui di seguito riportiamo il testo della lettera inviata al Sindaco Cereser, come da accordi presi con lui dopo un colloquio in Comune. In attesa di avere una risposta alla nostra petizione, che attendiamo ormai da 7 mesi, c’è stato chiesto di portare delle proposte sul tema “democrazia diretta e partecipata”, e questo è quanto gli abbiamo inviato:

Egr. Sig Sindaco Cereser,

con la presente siamo a confermare il percorso già discusso con lei il 7 ottobre 2014; il neonato comitato “Più Democrazia San Donà di Piave” si rende disponibile a proporle una serie di modifiche allo statuto comunale ed ai regolamenti, in maniera da rendere più accessibile e semplice la partecipazione dei cittadini alla vita comunale.

Ci sono 2 problemi da risolvere, che sono anche il contenuto della nostra petizione:

  1. la dispersività degli strumenti partecipativi, essendo divisi tra Statuto e 3 regolamenti
  2. i regolamenti sono arretrati (referendum 2002, partecipazione 2005, Statuto 2001) ed incompleti, visto che manca quanto previsto da numerosi decreti riguardo i diritti digitali ed inoltre gli strumenti a disposizione sono deficitari (ad esempio per le petizioni manca la tempistica di risposta, nonostante il TUEL lo preveda all’art. 8 comma 3).

La nostra proposta è di procedere in questo modo:

  1. rispondere alla nostra petizione, visto che sono 7 (sette) mesi che aspettiamo un riscontro.
  2. far partire una commissione apposita o incaricare quella presente,
  3. organizzare una conferenza sul tema “democrazia partecipata, trasparenza amministrativa e smart city” con la presenza di tutti coloro che lavoreranno su questo tema.
  4. iniziare la discussione in commissione,che riteniamo durerà diversi mesi, prevedendo anche una seduta aperta a tutti per raccogliere suggerimenti e proposte oppure una consultazione come da art. 46 comma 3 dello Statuto.

Per quanto riguarda il punto 3, la conferenza siamo disponibili ad organizzarla noi, preferibilmente con il patrocinio del Comune, avendo contatti con vari esperti del settore disponibili a venire a San Donà gratuitamente. Di questo ci occuperemo una volta risolti i punti 1 e 2.

Di seguito, come da Lei richiesto, si fanno alcune considerazioni sull’art. 49 dello statuto, su cosa non va e come migliorarlo.

REFERENDUM

punto 1: riteniamo più efficace semplificare lo statuto comunale tenendo solo i principi generali riguardanti la partecipazione dei cittadini, rimandando al regolamento tutta la procedura e le regole di applicazione.

punto 2: ridurre il numero delle firme necessarie per la indizione del referendum,  essendo il 10% un valore spropositato

punto 3: la legge dispone che si possono indire referendum su materie di esclusiva competenza locali; attualmente vi sono elementi oltre a quelli previsti dalla legge.

punto 4: per poter richiedere un referendum è previsto la creazione di un comitato con un numero esagerato di partecipanti (100), quando nelle altre città sono solamente 3, 5 o 10 al massimo.

punto 5: la validità legale del quesito referendario deve essere verificata prima della raccolta firme

punto 6: bisogna aggiungere che l’eventuale accoglimento del quesito referendario da parte dell’amministrazione comunale e la relativa decadenza deve essere concordata con il comitato proponente.

punto 7: il quorum di validità, per svariate motivazioni, deve essere eliminato, così come lo chiede la comunità europea nel “codice di buona condotta dei referendum”, esattamente come succede per le elezioni.

punto 8: nell’art. 51 “effetti del referendum” le modalità di approvazione e recipimento del quesito vanno riviste

ISTANZE PETIZIONI E PROPOSTE

punto 1: tutta la procedura riguardante questi strumenti deve essere riunita in un unico regolamento, oggi divisa in 3 diverse delibere.

punto 2: facciamo notare che per le istanze e petizioni non sono stati previsti tempi di risposta, nonostante le normative vigenti lo prevedano.

punto 3: serve un lavoro di aggiornamento ed ammodernamento di tutte le procedure, così come previsto dai decreti riguardanti i diritti digitali dei cittadini (33/2013, Codice Amministrazione Digitale…)

punto 4: bisogna ampliare gli strumenti a disposizione del cittadino, ad esempio prevedendo un numero delle firme o tempi e modi diversi se il destinatario è la Giunta oppure il Consiglio Comunale.

In attesa di una risposta,

cordiali saluti.

Comitato “Più Democrazia San Donà di Piave”

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